Questa è la Storia raccontata da Dante Alighieri: un incubo che sembrava essere troppo reale.
Alighieri Dante è un uomo di 35 anni di Ravenna che si è ritrovato in una crisi con se stesso per essere arrivato a metà della sua vita. Il signore ha testimoniato di essere andato a dormire in una notte come tutte le altre, dopo una lunga giornata di lavoro, per poi risvegliarsi perso in un bosco. Egli ci ha detto che non aveva la minima idea di dove si trovasse, vedeva solo una leggera luce rossa.
“Sarà solo una paralisi del sonno”, pensò, ma il freddo del vento invernale che sentiva era vero; provò ad alzarsi e ci riuscì senza difficoltà.
A quel punto realizzò di essere nella realtà.
Dante ci ha raccontato come iniziò a correre verso una direzione senza meta, con l’unico obiettivo di trovare la verità della vita.
Mentre correva ha notato che il buio tendeva ad un colore rossiccio ed ha iniziato ad avere paura di tutto; correndo in mezzo ai rovi si è fatto pure qualche taglietto sulla faccia, di cui uno molto grande e notabile.

Dopo una decina di minuti di corsa il signor Alighieri Dante afferma di aver visto una luce che assomigliava a quella di un lampione, ma una volta arrivato in quel posto ha visto tre persone con un volto deforme che non riusciva a comprendere.
“Erano solo esseri bianchi pallidi, con un camice altrettanto bianco e non riuscivo a vedere la loro faccia, come se fossero manichini di un negozio”. Dante ha chiesto alle tre figure delle informazioni per ritrovare la città più vicina, ma questi hanno rifiutato di rispondergli. Ha provato comunque a passare sul sentiero che si intravedeva dietro di loro ma essi gli impedirono di passare a qualsiasi costo.
Scosso, Dante ha fatto qualche passo indietro verso il bosco e ha notato un’altra figura muoversi; si è avvicinato pensando di trovare una quarta figura vuota, ma invece si è ritrovato di fronte a lui Virgilio, che è un suo stretto amico.
Preso dal panico non ha chiesto neanche al suo amico come fosse finito qui, l’unica domanda per cui voleva una risposta era come potevano passare in quel passaggio che veniva ostruito dalle figure.
Virgilio ha risposto che l’unico modo per passare era camminare con determinazione e non cadere dalla paura che le figure vogliono incutere. Dante allora era stato colto dalla confusione e pieno di domande di qualsiasi tipo. Nonostante ciò, ha proceduto a fare ciò che Virgilio gli aveva detto, sperando che una volta raggiunto quel sentiero, questo incubo sarebbe finito.
Il signor Alighieri Dante ci ha detto che non ricordava più niente da quel momento; eppure si è ricordato di essersi trovato in ufficio a lavorare il giorno dopo: la cicatrice del grande taglio sulla fronte era rimasta, quindi sapeva che qualsiasi cosa fosse successa era reale.
Pensiamo che sia una storia molto interessante e spaventosa, ciò che ci ha raccontato il signor Dante è qualcosa che facciamo fatica a capire ma, nonostante ciò, abbiamo deciso di raccontarla. Questo anche se il finale, insieme alle testimonianze, ci hanno spaventato ed incuriosito.
Alighieri Dante continua la sua vita, cercando di capire ogni giorno cosa sia successo quella notte e come possa continuare questa storia.
“Se solo esistesse un secondo capitolo”, dice l’Alighieri ogni giorno.
-Renato Basiopi
Attività didattica di scrittura creativa 3A ITE – Articolo di cronaca ideato a partire dai contenuti del primo canto dell’Inferno